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Come è noto l'affido familiare dovrebbe essere un intervento temporaneo che consente a un minore, che si trova temporaneamente impossibilitato a stare nella propria famiglia, di essere accolto in un altro nucleo familiare fin tanto che le difficoltà che hanno causato tale situazione non vengano rimosse. In realtà accade che oltre la metà degli affidi in corso in Italia ha carattere di definitività, tanto da essersi meritati la denominazione di "affidi sine-die". Nonostante questa situazione sia presente ormai da molti anni e non abbia, al momento, nessuna prospettiva di poter cambiare, si continua a parlare dell'affido familiare come di un intervento temporaneo che può durare al massimo 24 mesi. I materiali informativi su questo istituto, infatti, non fanno alcuna menzione dell'affido sine die, così come nulla di esso viene detto in gran parte degli incontri di informazione/formazione rivolti agli aspiranti affidatari. È importante essere consapevoli che gli affidi sine-die non avvengono per caso, non costituiscono degli "incidenti di percorso", ma rappresentano l'effetto concreto e tangibile di un certo modo di pensare ed agire diffuso tra coloro che si occupano di tutela minorile. Il libro intende porre rimedio a queste lacune proponendo un insieme organico di riflessioni sul tema dell'affido sine-die, a partire dalle sue cause fino ad arrivare a un modello di gestione sperimentato dall'autore in anni di lavoro sul campo.